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I PRINCIPI DELLA POSTUROLOGIA

L'OCCHIO
L'entrata visiva, grazie alla retina permette la stabilità posturale per i movimenti antero-posteriori, grazie alla visione periferica. Per contro, per i movimenti destra-sinistra, la visione centrale diviene preponderante. L'entrata visiva è attiva quando l'ambiente visivo è vicino; se la mira visiva è distante 5 metri o più, le informazioni che vengono dal recettore visivo diventano così poco importanti da non venire più prese in considerazione dal S.P.F. (Bles, 1979). Nelle condizioni standard di registrazione posturografica (mira luminosa rischiarata a 90 cm di distanza dagli occhi), il peso dell'entrata visiva diventa importante. Viene valutato con il quoziente di Romberg, che è il rapporto della superficie occhi chiusi fratto la superficie occhi aperti moltiplicato per cento. (Van Parys, J.A.P., 1976).
Q.R. = (Sup. o.c. / Sup. o.a.) x 100
Quest'ultimo è fisiologicamente di 250 (Normes 85). Per fare in modo che il S.P.F. possa utilizzare le informazioni visive per il mantenimento dell'equilibrio, bisogna che le informazioni visive siano comparate a quelle che vengono dall'orecchio interno e dall'appoggio plantare. In effetti l'occhio non sa dire se lo scivolamento retinico sia occasionato dal movimento dell'occhio, dal movimento della testa o dal movimento dell'insieme della massa corporea.

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