I PRINCIPI DELLA POSTUROLOGIA
L'USCITA DEL S.P.F.
E' il mantenimento della posizione eretta. L'equilibrio posturale
è un equilibrio stabile, come dire "lo stato nel quale un individuo
leggermente spostato dalla sua posizione d'equilibrio, tende a ritornarci
attraverso delle leggere oscillazioni" (Larousse universel 1922),
ed è questo il caso della stazione bipede per l'essere umano a riposo.
Poiché come aveva costume ricordare J.B. Baron: " solo le statue
sono immobili ". L'uomo oscilla continuamente attorno ai suoi piedi.
Queste oscillazioni sono minime poiché in media per un individuo
sano si proiettano su di una superficie di 100 mm/2. Quest'equilibrio
si realizza essenzialmente grazie a delle variazioni di tensione
muscolare che si organizzano in sincinesie polimuscolari riflesse
controllate dalla scatola nera. In posturologia si costuma, in un
primo livello di ragionamento, di assimilare l'uomo ad un pendolo
inverso che oscilla attorno all'asse delle caviglie, e questo per
delle oscillazioni comprese fra 0° e 4°. Per riassumere. Nell'equilibrio
ortostatico fisiologico, l'uomo oscilla costantemente fra 0° e 4°
attorno all'asse delle caviglie quando l'uomo è assimilato ad un
pendolo inverso. La regolazione di quest'equilibrio si fa attraverso
delle variazioni di tono dei muscoli posturali o mandati dalla scatola
nera del S.P.F. in risposta alle informazioni fornite dai recettori
del S.P.F. specialmente gli esocettori.
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